14 mar 2014

MENSA

Pubblichiamo la circolare interna n. 69 diffusa nei giorni scorsi alla scuola media, con cui si invitano le famiglie a regolarizzare e contenere le uscite dei ragazzi da scuola durante la pausa pranzo.
Il fenomeno di queste uscite va inquadrato bene nel più ampio problema di un servizio di mensa scolastica purtroppo costoso e insoddisfacente, a fronte del quale le famiglie cercano legittime soluzioni alternative.
Pertanto il direttivo sta pensando a come affrontare organicamente e concretamente la questione "mensa" (sia alla elementare, sia alla media) riunendo la scuola, i rappresentanti dei genitori e le commissioni mensa intorno a un tavolo per valutare le diverse alternative possibili, dal pasto individuale alla libera uscita, e soprattutto come realizzarle. Stay tuned! 
La circolare fa seguito a quanto già segnalato a voce da preside Garosci e vice-preside Bisi in sede di riunione del consiglio scolastico del 28 gennaio scorso (potete leggere il nostro resoconto fra i post passati).

11 commenti:

  1. La soluzione più semplice sarebbe quella di consentire agli allievi che lo desiderano di consumare a scuola il pasto portato da casa, come si è sempre fatto in passato. In questo modo si accontenterebbe il personale della scuola, non gravato dalle ulteriori incombenze di gestire le numerose uscite degli allievi, e si accontenterebbero le famiglie non disposte a pagare per un servizio non gradito poiché ritenuto iniquo sotto il profilo economico e inadeguato (a dir poco) sotto il profilo qualitativo/quantitativo.
    L. Bozzo, genitore di studente di classe prima

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  2. Sarebbe bello avere una mensa per tutti i ragazzi dove magari chi è più fortunato paga un po' di più per permettere a chi lo è meno di mangiare insieme a lui, dove le pietanze sono gradevoli così da imparare anche a distinguere il buono dal cattivo, dove la dieta è ben bilanciata per abituarsi a crescere bene, dove il pasto è un momento per tutti uguale per imparare a condividere ecc...
    Purtroppo è stato un sogno, cerchiamo di fare la cosa meno peggio che si può fare.

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  3. Ma noi potremmo avere una relazione della commissione mensa. Io raccolgo solo le opinioni dei ragazzi, e quelli che ho sentito puntano tutti ad andare in piadineria o al bar. Personalmente so che i pasti forniti sono bilanciati per qualità e quantità, ma poi i fagiolini, ad esempio, sono effettivamente freddi ed immangiabili? Grazie
    Stefania Croce

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  4. La nostra proposta concreta, come Commissione Mensa della scuola media di Corso Tortona, tende a richiedere una situazione mista ideale quale in atto in altre scuole medie torinesi. Presenteremo questa proposta ai rappresentanti di classe in apposita riunione GIOVEDI 20 MARZO 2014, ore 16,30 in Corso Tortona 41, (in giornata scriverò la convocazione a tale riunione).Ci sono ​diverse ​scuole medie in Torino, (un buon esempio​ su tutte​: la scuola Matteotti di Corso Sicilia, succursale Nievo), che organizzano efficacemente tre tipi di pasto per gli allievi, i quali possono scegliere liberamente, ed anche in maniera estemporanea e variabile, nel rispetto della logica del "borsellino elettronico", che va a consumo, tra pasto in mensa ​somministrato dal Comune​ e servito in refettorio dedicato, (nel quale per motivi di sicurezza rispetto al rischio contaminazione alimentare ed alle responsabilità conseguenti non possono in Italia entrare alimenti estranei); pasto portato da casa e consumato serenamente tutti insieme in una grande aula che diventa una sorta di refettorio "alternativo" ​;​ oppure uscita libera nel territorio circostante. Là abbiamo osservato un clima di ottima socialità e nessun tipo di problema. Spiace che le premesse da noi paiano essere diverse. Tuttavia, riteniamo che anche da noi la liberalizzazione del servizio, come andremo a proporre, renderebbe il momento del pasto più piacevole, nel rispetto dei suoi contenuti educativi. I ragazzi con il bel tempo potrebbero mangiare nel giardino che affaccia su Corso Belgio (ca va sans dire: guai a chi lascia una cartaccia :-) e con il maltempo o il clima freddo i ragazzi dotati di pasto da casa starebbero tutti liberamente insieme, con una logica di socialità trasversale alle classi, nelle aule del primo piano con un assistente-mensa per ciascuna aula. Il refettorio comunale continuerebbe a funzionare, evidentemente con numeri ridotti. Per quanto riguarda la qualità di quanto somministrato dal Comune, durante i miei assaggi non ho mai incontrato cibo "immangiabile", fatta eccezione per una raccapricciante "salsiccia" di pollo, che ritengo sia junk food e che chiederemo di eliminare. Si tratta di un pasto poco gustoso, ma abbastanza sano. Va detto che la percezione gustativa dei pre-adolescenti è differente da quella di un adulto. I sapori-chiave (dolce, salato, acido, amaro, grasso, gusto dell'alimento proteico) sono uno stimolo chimico che biologicamente varia con il crescere dell'età. Quindi quello che per me è un sano, gustativamente mediocre, ma non inaccettabile, passato di verdure, per un ragazzino è una noiosa e insipida brodaglia che non da alcuna soddisfazione :-) In ogni caso, piuttosto che un trancio di focaccia che non fornisce, credo sia evidente, tutti i nutrienti necessari, e soprattutto piuttosto che un kebab, che è cibo davvero altamente malsano, io preferirei che mio figlio mangiasse alla mensa comunale i fagiolini insipidi. Lì, sta al livello di educazione alimentare che vi è in ciascuna famiglia. Noi continuiamo a credere che le pietanze possano essere migliorate gustativamente e le scelte dei dietisti comunali possano essere messe in parte in discussione, così come la qualità delle materie prime. Alla scadenza formale del 31/03 noi Commissione Mensa scuola Media presenteremo il nostro cahier des doleances, una bella serie di reclami al Comune su alcune pietanze, basandoci su quanto abbiamo potuto osservare.

    (segue)

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    1. Ringrazio moltissimo Clara Bruno per il messaggio lucido ed esauriente. La proposta di aggiungere il "refettorio alternativo" sarebbe un grandissimo sollievo per la nostra famiglia, che per ora si è organizzata con notevole sacrificio per poter tenere compagnia a mio figlio nei tre giorni di pausa pranzo e sorvegliarne sia il pasto sia il comportamento sia il rientro puntuale. Abbiamo infatti optato, nostro malgrado, per l'uscita da scuola siccome il ragazzino - non "capriccioso" ma abituato da sempre a mangiare tutti i tipi di alimenti, e di gusto - alla mensa scolastica non mangiava niente eccetto le banane e poco altro, per poi ritrovarsi affamatissimo al rientro a casa alle cinque del pomeriggio. Uno dei problemi era l'impossibilità di affrontare gli allenamenti agonistici del tardo pomeriggio dopo una merenda a base di primo, secondo, contorno e frutta...
      Ancora grazie per aver condiviso il punto di vista della Commissione Mensa e per avanzare la proposta già adottata da altre scuole medie. Spero proprio che prevalga la ragionevolezza.
      L. Bozzo

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  5. A margine, segnalo una mia personale proposta, che non c'entra con la qualità del pasto: mi piacerebbe valutare il gradimento tra i genitori di questa mia idea. Gli assistenti mensa che noi paghiamo sono giovani selezionati dalla Coop. FreeTime. Mi piacerebbe, visto che siamo alla scuola europea, con importante formazione linguistica, che gli assistenti-mensa che i genitori pagano fossero piuttosto dei giovani madre-lingua inglese, in modo che i ragazzi siano esposti, durante l'intervallo mensa, a un apprendimento supplementare non cattedrattico, ma per osmosi. Io credo che sarebbe più interessante e le famiglie avrebbero un motivo in meno per mandare i figli in giro per il quartiere Vanchiglietta durante quell'ora.

    Parleremo dunque della qualità della mensa e delle modalità dell'intervallo mensa alla riunione citata.
    Grazie per l'attenzione.
    Clara Bruno (genitore II media B, commissaria Mensa, co-presidente Comitato Genitori Spinelli)

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    1. Idea davvero encomiabile. Si potrebbe pensare agli ex-allievi del Liceo, e si potrebbero prendere in considerazione anche le altre lingue insegnate presso la Scuola. Inoltre si potrebbe pensare a strutturare la sorveglianza sotto forma di tirocinio in collaborazione con i Dipartimenti dell'Università di Torino (Lingue e Scienze dell'Educazione in particolare), affinché i tirocinanti nella ricreazione propongano giochi in lingua o, in caso di brutto tempo, la visione di programmi in lingua originale in classe utilizzando le LIM.
      L. Bozzo

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  6. Gentile Luisa Bozzo, ti ringrazio. Se vorrai venire a testimoniare la tua esperienza in riunione giovedì, potrai aiutarci a sfatare il mito, tutto sommato poco rispettoso delle persone di età minore, che si tratti di capricci. I ragazzi viziati e maleducati esistono in tutte le scuole, ma questo è tanto vero quanto è vero che bisogni lavorare da un lato sul miglioramento della qualità e dall'altro sulla concessione del rispetto dell'individuo giovane, che - a mio avviso - risiede nel permettergli di muoversi in libertà all'interno della scuola, con buon senso, (cosa all'oggi proibita in Spinelli Media), e di permettergli di scegliere di mangiare il pasto a ciascuno più congeniale. Io credo che siano molti i genitori consapevoli in fatto di educazione alimentare, che in ogni caso si può aumentare nella cittadinanza anche per il tramite di incontri con esperti di nutrizione, che stiamo altresì cercando di organizzare, se la scuola ci offrirà gli spazi fisici per farlo.

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    1. Complimenti per il commento, che sottoscrivo in toto, e grazie per l'invito. Rispondo in dettaglio via posta elettronica.
      L. Bozzo

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  7. Luisa Bozzo, grazie anche per l'apprezzamento della mia idea linguistica, e per la tua integrazione.
    Se l'idea troverà il favore dei genitori, la confezioneremo in forma di progetto da sottoporre alla dirigente scolastica.
    A presto, Clara

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  8. Luisa, trovi l'indirizzo email di Clara nella sezione CHI SIAMO in alto. Ciao.

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